Autore: Mario Rossi

  • Torino e Lione: legami storici e culturali tra due città sorelle

    Torino e Lione: legami storici e culturali tra due città sorelle

    Radici storiche comuni

    TORINO – Torino e Lione, pur appartenendo a nazioni diverse, condividono una profonda affinità storica, culturale ed economica, tanto da essere considerate “sorelle” senza un gemellaggio ufficiale. Entrambe le città hanno origini romane: Torino, fondata come Augusta Taurinorum, e Lione, conosciuta come Lugdunum, furono centri strategici nell’antichità. Questo patrimonio si riflette nella loro struttura urbana regolare e nel ricco patrimonio architettonico che racconta secoli di storia condivisa.

    Sviluppo industriale e gastronomico

    Nel XIX e XX secolo, Torino si affermò come il cuore dell’industria automobilistica italiana grazie alla FIAT, mentre Lione divenne un polo industriale in Francia, specialmente nei settori tessile e chimico. Entrambe le città hanno affrontato sfide simili legate alla deindustrializzazione e alla riconversione economica. Torino e Lione sono anche capitali gastronomiche nei loro paesi: Torino è nota per il cioccolato e i vini piemontesi, mentre Lione è considerata la capitale della cucina francese. La loro vivace scena culturale, con musei e teatri, è arricchita da una forte presenza universitaria.

    Nel 1991, un accordo di cooperazione bilaterale ha ufficializzato le relazioni tra Torino e Lione, promuovendo scambi culturali, universitari ed economici. Nel 2004, insieme a Barcellona, hanno firmato un accordo di cooperazione economica trilaterale. Un esempio tangibile di questa collaborazione è il progetto della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione, che mira a migliorare i collegamenti e rafforzare i legami economici e culturali, simboleggiando l’impegno verso l’integrazione europea e la sostenibilità dei trasporti.

  • Incidente sulla tangenziale sud a Stupinigi: traffico paralizzato

    Incidente sulla tangenziale sud a Stupinigi: traffico paralizzato

    Caos viario a Nichelino

    NICHELINO – Nella mattinata di giovedì 28 agosto 2025, la tangenziale sud in direzione Savona-Piacenza ha subito un grave ingorgo a causa di un incidente avvenuto poco prima dello svincolo di Stupinigi. Un’Audi A3 si è ribaltata nella carreggiata centrale, costringendo gli ausiliari dell’Itp a chiudere due corsie su tre, lasciando aperta solo quella di sorpasso. La situazione è stata ulteriormente complicata dalla forte pioggia, che ha rallentato i soccorsi e reso difficile la circolazione.

    Interventi e conseguenze

    Immediatamente sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118 e la polizia stradale di Torino-Settimo, che ha effettuato i rilievi del caso. Il conducente dell’Audi, pur riportando ferite, non è in pericolo di vita ed è stato trasportato all’ospedale San Luigi di Orbassano. Poco dopo il primo incidente, un secondo sinistro ha coinvolto due auto e un camion, aggravando ulteriormente la situazione. Le lunghe code hanno interessato gran parte della tangenziale sud, con tempi di percorrenza notevolmente aumentati per chi si dirigeva verso Savona e Piacenza.

  • Vendemmia 2025 in Piemonte: qualità in crescita e tutele richieste

    Vendemmia 2025 in Piemonte: qualità in crescita e tutele richieste

    Andamento della vendemmia

    PIEMONTE – Le condizioni climatiche del 2025 confermano una promettente annata per la produzione e la qualità delle uve, ma i vignaioli avvertono che nulla deve essere dato per scontato. “In vigna è fondamentale agire tempestivamente”, sottolinea l’enologo Vincenzo Gerbi.

    Presso il Centro Studi Vini del Piemonte a San Damiano d’Asti, le analisi delle uve raccolte dai vari areali sono in corso per determinare il momento ideale per la vendemmia. La raccolta dei bianchi spumanti è iniziata il 10 agosto, seguita dallo Chardonnay il 20 agosto, mentre le altre varietà bianche attendono ancora di essere raccolte.

    “I primi dati indicano una vendemmia anticipata rispetto al 2024, con risultati incoraggianti sia per quanto riguarda la resa che la qualità”, afferma Daniele Rabbione, nuovo direttore del Centro Studi. Le uve mostrano una concentrazione zuccherina elevata, influenzata dalla siccità di luglio e inizio agosto, ma le condizioni generali sono positive.

    Le sfide del mercato

    Gianfranco Torelli, vice presidente di Coldiretti Asti, conferma l’andamento favorevole: “Le piogge di metà agosto e le escursioni termiche hanno agevolato la maturazione, con rese conformi ai Disciplinari di Produzione”. Tuttavia, persiste una variabilità legata ai suoli, con risultati eccellenti nelle terre argillose e maggiori difficoltà in quelle sabbiose.

    Per quanto riguarda le uve rosse, la situazione è ancora incerta. Marco Perfumo, vignaiolo nel nicese, riporta che le Barbere diradate presentano risultati promettenti, con raccolta prevista per la prima settimana di settembre. Accanto a queste prospettive, pesano le incertezze del mercato, con richieste di riduzione delle rese per stabilizzare i prezzi. “È cruciale che queste misure non penalizzino tutti i produttori”, afferma Monica Monticone, presidente di Coldiretti Asti.

  • Bardonecchia, Mercalli e Palazzi chiudono il Festival sul clima

    Bardonecchia, Mercalli e Palazzi chiudono il Festival sul clima

    Un incontro sulla crisi climatica in montagna

    BARDONECCHIA – Si è conclusa la terza edizione del Festival “Un Grado e Mezzo” con un evento speciale al Palazzo delle Feste. Domenica 31 agosto 2025, il climatologo Luca Mercalli e la climatologa Elisa Palazzi hanno animato l’incontro dal titolo “La crisi climatica in montagna: cosa ci insegna, dove ci porta?”. L’evento, aperto e gratuito, ha offerto un’importante occasione di riflessione sui cambiamenti climatici, con particolare attenzione alle aree alpine.

    Le montagne come indicatori del cambiamento

    Gli organizzatori hanno evidenziato come le montagne siano il palcoscenico più evidente della crisi climatica. I ghiacciai, infatti, sono ai minimi storici, con un ritiro mai visto in cinquemila anni. La neve, sempre più rara, impatta sugli sport invernali e sulla disponibilità di acqua. Inoltre, eventi estremi come frane e alluvioni, come quella che ha colpito Bardonecchia nell’agosto 2023, sono in aumento. Mercalli e Palazzi hanno affrontato questioni cruciali: quali sono le conseguenze del ritiro dei ghiacciai? Come influenzerà la diminuzione della neve le attività economiche e le risorse idriche? Quali opportunità potrebbero emergere nelle terre alte nei prossimi decenni?

    Il 2025, dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai”, sottolinea l’importanza delle montagne nella regolazione del clima e nella protezione della biodiversità. Gli esperti avvertono che le Alpi si stanno riscaldando a un ritmo doppio rispetto alla media globale, con effetti visibili su ghiacciai, nevicate e riserve idriche. “Un Grado e Mezzo” non si limita a informare, ma invita anche all’azione, promuovendo strategie di adattamento e mitigazione della crisi climatica. L’ingresso all’incontro è stato gratuito, fino a esaurimento posti.

  • Tragedia a Mirafiori: giovane si suicida dopo un rifiuto amoroso

    Tragedia a Mirafiori: giovane si suicida dopo un rifiuto amoroso

    Il dramma di Francesco Saccheggiani

    TORINO – Domenica 24 agosto 2025, un tragico evento ha scosso il quartiere Mirafiori. Francesco Saccheggiani, un giovane di 28 anni, ha scelto di togliersi la vita dopo essersi barricato nella sua abitazione in via Farinelli. Nonostante le lunghe trattative con le forze dell’ordine durate quattro ore, il giovane ha compiuto il gesto estremo utilizzando un’arma regolarmente registrata, custodita dalla sua famiglia.

    Le cause del gesto estremo

    Le indagini hanno rivelato che il rifiuto amoroso da parte di una ragazza per la quale Francesco nutriva forti sentimenti potrebbe essere stato l’innesco di questa tragica decisione. Tuttavia, il giovane affrontava anche altre difficoltà, tra cui la disoccupazione e una vita sociale ridotta. Appassionato di storia, Francesco faceva parte del gruppo storico Pietro Micca, che ha dedicato un commovente tributo a lui, esprimendo il rammarico di non aver colto i segnali del suo malessere.

    In casa sono state rinvenute armi appartenenti alla sua collezione, inclusi alcuni pezzi non regolarmente custoditi, tra cui un bazooka. Questo aspetto ha sollevato interrogativi sulla facilità di accesso alle armi in situazioni di fragilità mentale.

    È importante sottolineare che il suicidio è una risposta definitiva a problemi temporanei e che esistono sempre alternative. Dialogare e chiedere aiuto è fondamentale per chi si trova in difficoltà. In caso di crisi, è possibile contattare servizi di supporto come Telefono Amico al numero 02 2327 2327.

  • Torino, arrestato 43enne per estorsione ai genitori per crack

    Torino, arrestato 43enne per estorsione ai genitori per crack

    Litigio in famiglia sfocia nell’arresto

    TORINO – Un uomo di 43 anni è stato arrestato dai carabinieri nel quartiere Cenisia, in via Moretta, dopo una violenta lite con i genitori. Il figlio, dipendente dal crack, ha chiesto insistentemente denaro ai genitori per acquistare la droga, minacciandoli ripetutamente.

    Il 43enne, già in cura per tossicodipendenza e con un passato di tentativi di disintossicazione in una clinica a Bruino, viveva con il padre di 69 anni e la madre di 66 anni. Negli ultimi anni, la situazione era diventata insostenibile, con richieste sempre più pressanti di denaro da parte sua.

    Intervento delle forze dell’ordine

    La notte dell’incidente, dopo l’ennesimo rifiuto da parte dei genitori, il figlio è stato chiuso fuori dall’appartamento. In preda alla furia, ha iniziato a colpire la porta a calci e ha intimato ai genitori di farlo entrare. Spaventati dalla reazione del figlio, i familiari hanno contattato il 112.

    All’arrivo dei carabinieri del Nucleo Radiomobile, l’uomo è stato bloccato e arrestato. Adesso dovrà affrontare accuse di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione.

  • Incidente a Stupinigi: auto ribaltata provoca ingorghi in tangenziale sud

    Controllo del mezzo perso

    Un incidente stradale ha causato notevoli disagi sulla tangenziale sud all’altezza di Stupinigi. Un uomo, mentre si dirigeva verso Piacenza, ha perso il controllo della sua auto, che si è ribaltata sulla carreggiata. L’episodio ha generato lunghe code e un traffico in tilt, creando difficoltà per gli automobilisti in transito nella zona.

    Traffico in tilt

    Le autorità sono immediatamente intervenute per gestire la situazione e ripristinare la normalità. Tuttavia, le ripercussioni sul traffico sono state significative, con rallentamenti che si sono estesi per diversi chilometri. Gli automobilisti sono stati invitati a prestare attenzione e a considerare percorsi alternativi fino alla risoluzione dell’incidente.

  • Il Trincerone si ripopola: tende e rifiuti tornano a far capolino

    Il ritorno dell’occupazione

    Dopo il recente sgombero, il Trincerone, un vecchio canale abbandonato, ha visto il ritorno di un suo occupante. La situazione è tornata a farsi difficile, con tende, rifiuti e biciclette che affollano nuovamente l’area, trasformandola in un rifugio per chi si trova in difficoltà.

    Una realtà da affrontare

    Questo scenario preoccupa non solo i residenti della zona, ma anche le autorità locali, che si trovano a dover gestire una problematica che sembra non avere fine. La presenza di rifiuti e occupazioni abusive richiede interventi mirati per ripristinare la sicurezza e la dignità del luogo.

  • Roccavione: operazione antidroga, arrestati padre e figlio

    Roccavione: operazione antidroga, arrestati padre e figlio

    Quattro fermi e ingente sequestro di cocaina

    ROCCAVIONE – La serata di domenica 24 agosto ha visto un’importante operazione antidroga a Roccavione, con l’arresto di quattro persone e il sequestro di una notevole quantità di cocaina. L’intervento è stato condotto dai carabinieri della Compagnia di Borgo San Dalmazzo, in seguito a un’indagine coordinata dalla Procura di Cuneo.

    Il blitz ha avuto luogo in strada, sotto lo sguardo di numerosi residenti che hanno assistito all’operazione dai propri balconi. Sul posto sono intervenute diverse pattuglie del Nucleo operativo. Tra gli arrestati figurano un padre e un figlio, entrambi con precedenti penali e conosciuti dalle forze dell’ordine, insieme ad altri due uomini, tutti residenti a Roccavione.

    Perquisizioni e materiali sequestrati

    Successivamente, i carabinieri hanno effettuato perquisizioni nelle abitazioni e nei luoghi associati agli arrestati. Durante i controlli, sono stati trovati quantitativi di cocaina già suddivisi in dosi, pronti per lo spaccio, oltre a materiale per il confezionamento e bilancini di precisione. Dopo la convalida degli arresti, i quattro uomini sono stati posti ai domiciliari.

  • Licenziamento ingiusto all’Amazon di Agognate: la Cassazione interviene

    Licenziamento ingiusto all’Amazon di Agognate: la Cassazione interviene

    La battaglia legale di Sara

    AGOGNATE – Tra il 2021 e il 2022, Sara, una trentenne operaia di Rovigo, ha lavorato presso il centro Amazon di Agognate, a Novara. Per intraprendere questa esperienza, ha dovuto lasciare la sua casa, gli amici e i legami affettivi, trasferendosi temporaneamente nella zona.

    Al termine del contratto, ha presentato una richiesta di rimborso spese pari a 927 euro, coprendo trasferte, abbigliamento e beni di prima necessità. Tuttavia, cinque mesi dopo, l’azienda ha contestato 265 euro, considerandoli “indebiti” in quanto non ritenuti collegati alla prestazione lavorativa, e ha proceduto al suo licenziamento.

    Il verdetto della Cassazione

    Ritenendo di aver seguito le linee guida aziendali, Sara si è sentita «ingiustamente accusata» e ha deciso di intraprendere un’azione legale attraverso i suoi avvocati di Modena, Giorgio Borelli e Nicolò Ferrarini. In prima istanza, il Tribunale di Rovigo le ha riconosciuto sei mensilità e il TFR. Tuttavia, la Corte d’Appello ha accolto il ricorso di Amazon, portando la questione in Cassazione.

    La Corte Suprema ha ribaltato la sentenza precedente, affermando che la buona fede della lavoratrice era manifesta e che le contestazioni dell’azienda non giustificavano il licenziamento. Dopo tre anni di battaglia legale, per Sara la sentenza rappresenta «un riscatto importante». L’avvocato Ferrarini ha sottolineato che si tratta di un principio fondamentale per la tutela dei lavoratori, applicabile anche ad altre situazioni simili all’interno di Amazon.

    Ora, il caso ritornerà in Corte d’Appello, che dovrà determinare l’entità del risarcimento e decidere sull’eventuale reintegro in azienda, richiesta dalla difesa ma non ancora deliberata.